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PALEO-PARALLELISMO FAUNISTICO MA ATTENZIONE ALL’AMBRA



Sasso n. 2 - Ambra Baltica (D. Persico, 2012, Storie da una scatola di sassi)

I fondali del mare del Nord sono un immenso giacimento fossilifero di età quaternaria, nel quale si ritrovano risedimentati anche fossili eocenici: l’ambra e gli artropodi, i vegetali e, occasionalmente, i piccolissimi vertebrati che l’ambra può includere. 
Da anni i pescatori olandesi, insieme al consueto pescato tipico di quel mare, issano a bordo, con le proprie reti, ambra, zanne di mammuth, denti, ossa lunghe, manufatti preistorici e recentemente anche un frammento di osso frontale di Homo neanderthalensis. Un vero e proprio tesoro paleontologico che spesso e volentieri finisce nelle mani di collezionisti privati, ma che oggi, grazie all’opera di persone consapevoli del valore scientifico dei reperti “pescati”, viene salvaguardato. 
Questi numerosissimi resti descrivono un ecosistema continentale antico e florido oggi sommerso dal braccio di mare che separa la Gran Bretagna dai Paesi Bassi e dalla Danimarca. "Una sorta di Serengeti con addosso la coperta", dichiarò all'Independent Dick Mol, uno dei pescatori-paleontologi impiegati nella tutela del “mondo perduto”. 
"Ho fatto il pescatore per 17 anni", racconta Albert Hoekman, il responsabile del deposito di questi resti, "e c’è stato un tempo in cui ributtavamo in mare tutti i reperti che trovavamo nelle reti. Non avevamo idea di che cosa fossero". Oggi Albert fa la spola una volta alla settimana tra i pescatori che rientrano dalla battuta di pesca e si assicura che i pezzi più interessanti trovati vengano messi da parte per essere esaminati dagli esperti. Il resto prende la strada di internet o delle collezioni private. Il suo è un contributo non irrilevante, visto che negli ultimi anni i fossili del mare del Nord si sono dimostrati fondamentali per l'avanzamento delle conoscenze scientifiche sul Quaternario europeo. 
"Un femore recuperato l'anno passato ha provato che una gigantesca tigre dai denti a sciabola viveva in queste zone circa un milione di anni fa. Molto più a nord di quanto si pensasse", scrive l'Independent. Ancora: "I frammenti del cranio di un uomo di Neanderthal dimostrano che i nostri enigmatici cugini erano qui attivi circa 60 mila anni fa e decine di manufatti suggeriscono che le misteriose popolazioni del Mesolitico avevano impiantato nel centro del mare del Nord molti villaggi". Il rinnovato interesse per questo patrimonio antico ha prodotto anche un libro che ha ribattezzato l'area con il nome di Doggerland. “Europés Lost World” è stato scritto da un team dell'Università di Birmingham e mostra chiaramente i confini di quest'area un tempo abitata, grande come il Regno Unito.


Una storia affascinante quella dei fossili del Mare del Nord che, per certi versi, ricalca l’evoluzione della paleontologia del fiume Po, da me vissuta in questi anni con la nascita del Museo Paleoantropologico del Po di San Daniele Po (CR). Tra i vecchi pescatori sono sempre stati numerosi i ritrovamenti che troppo spesso venivano ributtati nel fiume per la mancanza di un’adeguata informazione, ma la nascita del museo ha colmato questa carenza. In poco più di dieci anni la collezione di vertebrati quaternari del museo, assolutamente correlabile con i fossili quaternari nord europei, si è arricchita di oltre 500 importanti ritrovamenti, neanderthal compreso. Un parallelismo faunistico sorprendente che, se studiato in modo congiunto e multidisciplinare, può dare importanti informazioni per la ricostruzione del paleoambiente e del paleoclima europeo. 


Pur ritrovandola associata agli affascinanti resti quaternari nordici, appare evidente che l’Ambra Baltica deve essere considerata fuori dal contesto paleontologico di questi ultimi, perché più antica e ivi risedimentata. Essa, come detto, è infatti stata prodotta circa 30 milioni di anni prima del periodo quaternario. Circa 1,8 milioni di anni fa i ghiacciai si sono resi responsabili dell’erosione e del trasporto della stessa Ambra sui terreni allora occupati da mammuth, bisonti e cervi giganti, diventando infine parte integrante dei sedimenti fossiliferi quaternari che oggi troviamo sul fondo del mare a causa dell’aumento del suo livello. Questa analisi consente anche di stabilire, nella correlazione tra associazione paleontologica del Mare del Nord e fossili quaternari della Pianura Padana, per quale motivo in pianura non si trova Ambra: semplicemente durante l’Eocene la Pianura Padana era sommersa da un mare ai margini del quale non vi erano foreste adatte a produrne. 


Bibliografia

D. Persico, 2012. Storie da una scatola di sassi. Delmiglio Editore.

ATS News, 4.07.2009. Fossili: Mare del Nord è gigantesca tomba di mammut.

V. Gaffney, S. Fitch, D. Smith, 2009. Europe's Lost World, the Rediscovery of Doggerland (CBA Research Reports).

A. Stoppani, 1886. L'ambra nella storia e nella geologia con speciale riguardo agli antichi popoli d'Italia. Milano, Fratelli Dumolard Editori.

Commenti

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