Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2020

PESCE D’ACQUA DOLCE (racconto)

Ogni pomeriggio Aristide era solito passare nella via lento e assorto. Era un tipo anonimo se non fosse stato per l’aspetto particolare del capo che attirava oltremodo l’attenzione malevola della gente. La sua testa infatti era grande, appiattita, con occhi piccoli situati poco sopra il naso e separati da un’ampia fronte, tale da farli sembrare laterali. Vestiva spesso con una camicia bianca a quadretti grigi tendente al verde e jeans fuori moda sostenuti sulla pancia da una cintola di cuoio e stirati con una piega che, prolungando quella della camicia, costituiva una lunga linea laterale. Per questo suo aspetto ricordava un pesce, un carassio probabilmente. Da molti era considerato il matto del paese, anche se di pazzia non ebbe mai occasione di manifestarne. Le persone però lo evitavano a prescindere ignorandone i tragici trascorsi. Proprio a causa di queste ferite di vita era tornato a vivere con la madre all’ultimo piano di un condominio popolare in un quartiere di nuova fattura. F