"Primo sono un pescatore, mi piace il fiume, siamo un’unica cosa praticamente. Una vita imperniata nelle stagioni del Po. I pesci da pescare, le chiocciole da raccogliere, le anguille che risalgono, i cefali che poi muoiono nelle lanche a fine estate, le anatre che fanno il nido nel frumento, i pioppini che non ti dirò mai dove ho trovato ma che ti dono volentieri. Conosco il Po perché ci ho vissuto tutta la vita: fidati che questa piena non farà danni e che defluirà perché al centro del letto non c’è più il culmine. Stamattina ti ho svuotato la barca dall’acqua del temporale, so che tu lavori e io dovevo salirci per pescare, mica posso aspettarti… che quando c’è ancora buio all’attracco non c’è nessuno. Ci sono solo i cormorani a quell’ora. E si pesca bene. Ricordati che le esche giuste stanno sempre nel corpo dei pesci che vuoi catturare. Devi pulirli i pesci se vuoi capire le loro abitudini, il loro comportamento, come e quando si nutrono e dove li devi cercare
l'espressione di curiosità quale anello di congiunzione tra apatia e conoscenza.