Passa ai contenuti principali

UNA WUNDERKAMMER IN PARMA

C’è una via lunga e stretta in Parma che si diparte da via Farini, la via della movida della città. E’ una via pavimentata in porfido, elegante e particolare, via Nazario Sauro, una strada nel cuore della città caratterizzata da un’infinità di piccoli negozi e locali differenti da quelli delle altre vie.
Percorsi i primi metri ci si accorge immediatamente di trovarsi in una strada  particolare, sospesa tra la frenetica realtà cittadina ed il passato.
I negozi, in gran parte retrò, si caratterizzano strada facendo fino ad arrivare al civico 16a, dove una piccola libreria, che meglio definirei come bottega, espone e commercia preziosi oggetti provenienti dal passato.
Si respira aria di fiaba entrandoci ma non di fiaba classica infantile, sembra tuttalpiù di venire catapultati in un tempo lontano, magico, un mix tra le ambientazioni di Hogwarts e la Londra antica, quella che ancora riemerge da Portobello Road.
Varcata la soglia della bottega, sormontata dal prezioso consiglio “Carpe diem, quam minimum credula postero” (cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel domani) si prova assoluta meraviglia. Lo stesso meraviglioso stupore che dovettero provare i nobili e i facoltosi tedeschi al varcare la soglia di una ricca wunderkammer. Proprio così: wunderkammer venivano chiamati i gabinetti delle curiosità in Germania tra il ‘700 e l’’800. I gabinetti delle curiosità e delle mirabilia, stanze riempite di ogni oggetto, create ad immagine e somiglianza del facoltoso collezionista.
Alla libreria Credula postero di via Nazario Sauro 16a, Camilla, la gentilissima proprietaria, risponde alle curiosità dei visitatori aggiungendo alle ordinarie risposte racconti e storie sulla provenienza degli oggetti, sull’acquisizione delle collezioni e sui materiali impiegati nella loro costruzione. Abbigliata con uno stile nobiliare fuori dal tempo, tendente allo steampunk, la signora, raggiante dietro una solida montatura nera degli occhiali, è parte integrante della wunderkammer ed ha saputo creare, coniugando l’animo commerciale all’esposizione museale, un antiquariato delle curiosità. Così tra animali impagliati di chiara provenienza collezionistica e le innumerevoli scatole di latta, trovano posto scaffali sapientemente impolverati di libri antichi, oggetti esoterici, fossili, manufatti antichi d’uso domestico, scheletri, giocattoli d’epoca, mappamondi e dipinti. Piacevole ed avvincente è il ricercare l’oggetto del desiderio all’interno dell’apparente caos che, all’occhio esperto ed osservatore, diviene un preciso ordine espositivo, certa trasposizione mentale di chi il gabinetto lo ha costruito: la wunderkammer come proiezione fisica del progetto (desiderio) mentale di disporre, accumulare, organizzare al fine di impressionare ed esaltare lo spirito dei visitatori.
Entrare in questa libreria è un’esperienza magica e avvincente che offre il punto di vista antico del collezionismo universale, quello dal quale nacque l’idea dei musei di storia naturale.
Un attuale esempio di come il passato abbia generato un modello espositivo tassonomico riscontrabile nell'antico Museo di Storia Naturale dell’Università, affiancato dalla collezione Bottego, nel palazzo della sede centrale dell’Università di Parma, collocato a pochi passi.
Inaspettatamente didattica, la libreria di via Nazario Sauro 16a è divenuta tappa fissa e conclusiva del Corso di Museologia naturalistica che ho l’onore di tenere per gli studenti appassionati.
Merita di essere visitata almeno una volta e perché no, anche di uscire da essa con una piccola e preziosa mirabilia tra le mani.



Commenti