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Visualizzazione dei post da settembre, 2008

Studio paleoecologico smaschera presunto colpevole...

Nel lontano 1925 venne pubblicato su Nature un lavoro del professor Raymond Dart, dell’Università di Johannesburg: si riferiva alla scoperta di un anno prima, in una cava di calcare presso Taung, in Sudafrica, di un cranio che venne attribuito dallo scienziato ad un individuo infantile antropoide. Al momento il mondo accademico non fece troppo caso a questo annuncio, convinto com'era che gli antenati di Homo sapiens andassero cercati in Europa. Solamente dopo 20 anni i paleoantropologi dettero finalmente ragione a Dart. Si trattava infatti del primo reperto di Australopithecus africanus, un bimbo di circa 3 anni vissuto due milioni di anni fa, di cui si conservano la faccia, parte del cranio, una mandibola completa ed il calco del cervello. Lee Berger e' un paleoantropologo della Johannesburg's University of Witwatersrand particolarmente interessato da più di dieci anni allo studio di questo importante fossile: le sue conclusioni arrivano finalmente a dimostrare che il Bamb