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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

RIO

Rio de Janeiro dall’aereo è un’immensa macchia grigia penetrata ed invasa, in ogni sua direzione, da una fitta foresta tropicale. Lo stereotipo di Rio città di mare, belle donne, cocktail e samba non costituisce la realtà bensì un opuscolo turistico di cui la parte litorale della metropoli campa da sempre. Chiamare Rio città è profondamente sbagliato. Definirla invece un’infinita metropoli fatta di città nella città, di divari economici e sociali evidentissimi, di grattacieli altissimi ad ombreggiare sterminate distese di baracche e case incompiute, è una descrizione reale. Contrasta l’enorme divergenza contraddistinta da grattacieli altissimi e quartieri sterminati fatti di mattoni comprati all’opportunità e di case mai finite con cisterne d’acqua sul tetto. Il mare freddissimo penetra nella baia fino ad incunearsi in stretti canali attraverso una sfumatura impercettibile dall’azzurro al nero. Ci si accorge del nero malsano e tossico dei canali soltanto quando l’odore acre di fogna

ASCIA A MANO

(...) Se pensate che il coltellino svizzero sia il non plus ultra della praticità, provate ad osservare uno degli utensili più antichi della storia: l'ascia a mano o "Amigdala", per la sua forma tipicamente a mandorla. Essa è stata inventata tra 1,4 e 1,2 milioni di anni fa, la più antica fu rinvenuta nella gola di Olduwai, in Tanzania, la culla dell'umanità. L'amigdala rappresenta il primo oggetto tecnologico multiuso, l' Homo erectus la usava per spellare la selvaggina e ricavarne pellicce, per tagliare la carne e ridurre i vegetali ad una poltiglia commestibile. L'amigdala è un oggetto talmente efficiente da essere impiegato dall'uomo per oltre 1 milione di anni. Una volta inventato, questo utensile, la sua forma non è cambiata per un tempo lunghissimo, riprova di un eccellente design, capace di rivelare quali fossero le abilità manuali dei nostri antenati, ma anche come fosse il loro cervello. Per costruire un'ascia a mano non basta la destzz

DARWIN DAY 2012

Cos'è un naturalista?

Credo che queste poche righe lo identifichino perfettamente: " Al culmine della battaglia di Alcaniz, il 23 maggio 1809, il colonnello P.F.M.A. Dejean era sul punto di dare l'ordine per lanciare le truppe francesi in un disperato attacco contro il centro delle linee spagnole quando gli capitò di volgere lo sguardo a terra. L'aria attorno a lui era densa di polvere da sparo e sangue, ma su un fiore al bordo di un ruscello vide qualcosa di insolito. Un coleottero di una specie sconosciuta. Smontò da cavallo, lo raccolse e lo infilzò sul sughero di guarnizione all'interno del suo elmetto. Dejean era un conte e un valido comandante dell'armata napoleonica, ma era anche, e soprattutto, un esperto collezionista di coleotteri. I suoi uomini lo sapevano bene, dato che molti di loro portavano con sé una filetta di vetro e avevano l'ordine di raccogliere qualsiasi essere a sei zampe che camminasse o volasse. Lo sapevano perfino i nemici che, in segno di cortesia e risp