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Visualizzazione dei post da 2006

FINALMENTE NATALE...

Thoracosphaera sp. E’ il 25 dicembre, Natale. Secondo le previsioni, domani sarà l’ultimo giorno di perforazione del Mare di Ross. ANDRILL è alle battute conclusive, dopo aver stabilito il nuovo record di profondità per un sito sul continente antartico: circa 1200 metri perforati e molti dati, tanti in più di quanti ci si aspettasse inizialmente. I cambiamenti tecnici occorsi nell’ultimo mese hanno notevolmente alleggerito i miei carichi di lavoro, lasciando tempo libero per le attività collaterali. Qualche tempo fa, dopo alcuni contatti con i miei Professori di riferimento a Parma e a Tallahasse, in Florida, ho deciso di andare oltre il lavoro assegnatomi ufficialmente per inoltrarmi nella ricerca scientifica micropaleontologica, mio vero ambito di indagine e di approfondimento. Questo settore, purtroppo non previsto direttamente in Antartide, troverà il suo spazio in un secondo tempo presso l’Università degli Studi di Parma e la Florida State University, dove si studierà specifica
...in bilico tra sogno e realtà...

LE CRESTE DI PRESSIONE

Pressure ridges o tradotto creste di pressione, così vengono chiamate le lastre di ghiaccio verticali derivate dalla frattura per pressione del ghiaccio marino. Il ghiaccio continentale, generato sulle montagne transantartiche, scende con lunghe lingue fino al mare dove diventa un tutt’uno con la banchisa. La perenne alimentazione dei ghiacciai e la continua trazione dovuta alla forza di gravità, mantengono questi ghiacci in continuo movimento. Come un fluido altamente viscoso, anche il ghiaccio, lentamente ed in modo impercettibile all’occhio umano si sposta generando nei punti di contatto con le rocce delle fratture con l’innalzamento di porzioni di ghiaccio. Queste lastre poi in balia di cambiamenti di temperatura e soprattutto dell’azione del vento, qui continuo e fortissimo, generano meravigliose sculture naturali di colore turchese, talmente belle da attirare l’attenzione del più disattento osservatore. Le aree dove si manifesta questo fenomeno sono piuttosto pericolose, le fra

LA STORIA INSEGNA

15 dicembre 2006, ANDRILL è nel pieno della sua attività. Fino a qualche mese fa sembrava fantascienza parlarne, oggi è già un concreto successo. Il progetto iniziale prevedeva 1200 metri di perforazione oceanica, un’impresa mai tentata prima d’ora tramite un sistema perforante appoggiato sul ghiaccio. In giro per il mondo ci sono crociere oceanografiche (Ocean Drilling Program) che sfruttano simili strumenti per perforare il fondo oceanico ma nessuna, in nessun caso, utilizza una postazione di perforazione “fissa”, in tutti i casi il sistema di perforazione è mobile, collocato su una nave. Una complicazione sembrerebbe, in realtà è molto più semplice correggere “errori” ed imprecisioni del sistema perforante da un’unità mobile dotata di sistemi computerizzati di stazionamento che da una torre di perforazione appoggiata alla banchisa. Una volta installato il sistema di perforazione nel ghiaccio, esso rimane in balia dell’ ingovernabile movimento di quest’ultimo. Il movimento però si
Descrivere il freddo antartico non è per nulla facile e scontato. Asciutto, tagliente, a volte doloroso e pungente altre volte artistico e affascinante, credo che questa immagine ne rappresenti un estratto sufficientemente realistico...
Dietro a un miraggio c'è sempre un miraggio da considerare, come del resto alla fine di un viaggio c'è sempre un viaggio da ricominciare. F. D. G.

SULLE ORME DEI PRIMI ESPLORATORI

Mc Murdo 22-11-06 E venne l’ora di un meritato riposo. Finalmente, dopo molti giorni di turni ininterrotti, di perforazione continua, di preparazione ed analisi dei campioni, il primo obiettivo è raggiunto. Il lavoro del drill site è scandito da intervalli di profondità. Il progetto iniziale prevede l’interruzione dei lavori e l’aggiunta di nuovi tubi di perforazione a profondità definite, ed il secondo traguardo di profondità è finalmente stato raggiunto. Da questo momento in poi le carote avranno un diametro inferiore (45mm) fino alla profondità massima raggiungibile di 1200 metri. Per la manutenzione dell’impianto e l’ingresso dei nuovi tubi sono necessari almeno 3 giorni, durante i quali verrà provata e messa a punto l’intera struttura. In questi giorni di sosta sono state organizzate escursioni turistico-naturalistiche, notturne e diurne per non costringere il personale ormai abituato ai turni, a nuovi estenuanti cambi d’orario. Per i Night shift, cioè il gruppo del personale del

MC MURDO STATION

28 novembre 2006, McMurdo Antarctica E’ trascorso ormai più di un mese dall’inizio della missione on-ice. Essendo la mia prima esperienza operativa in un progetto di ricerca tanto importante ed ambizioso decisi inizialmente di documentare con annotazioni, fotografie e documenti qualsiasi aspetto caratteristico. Credo sia la prima volta che in un progetto scientifico si investa una così considerevole somma economica per la comunicazione e i media. Gli staff scientifici sono permanentemente affiancati da un gruppo di insegnanti col ruolo di apprendere e di trasformare la loro esperienza in divulgazione scientifica, si sviluppano siti internet, si raccolgono immagini, si producono documentari filmati, articoli per giornali, guide divulgative, comunicati radio e televisivi. E’ attesa la visita in base della CNN e si è appena conclusa la visita di una rete televisiva italiana. Pochi giorni fa abbiamo ricevuto la visita del ministro della ricerca Neozelandese ed è appena stata pubblicata u

“LA FATA MORGANA”

30 Ottobre 2006 Mc Murdo, Antarctica Il continente più secco e ventoso del pianeta. Sembrerebbe una fandonia vista l’enorme quantità d’acqua imprigionata nei suoi ghiacci. In realtà le basse temperature non consentono la presenza di acqua liquida. La superficie perennemente bianca e l’assenza d’umidità atmosferica giocano un ruolo chiave nella diffusione della luce. In questo luogo aspetti apparentemente reali spesso sono in realtà visioni o miraggi. La base McMurdo è localizzata sulla costa dell’Isola di Ross affacciata al continente, nella direzione della Catena Transantartica. Oltre le montagne, di fronte alla base, c’è il Polo Sud. Osservando le montagne, in particolare nelle giornate assolate e prive di vento, è possibile scorgere una frastagliata catena di colline che s’interpone tra il mare e le vette più alte. Ho passato giorni a fotografare e disegnare quei rilievi, fino al momento in cui le nuvole hanno coperto il cielo di un lieve velo grigiastro bloccando i raggi solari e f

CRONACA DI UNA NOTTE ANTARTICA…

12-11-06 Mc Murdo Antarctica D omenica 12 novembre, ore 22.00. La nottata, più assolata che mai, inizia con la chiamata del capo Curator. All’altro capo del telefono il responsabile del sito di perforazione conferma: durante la giornata sono stati estratti 11 metri di carota, urge ritiro immediato dei campioni per presentarli sommariamente il mattino successivo ai ricercatori che potranno decidere dove collocare la loro campionatura. Si parte. Richiesta alla sala operativa del mezzo cingolato e poi direzione Scott Base, punto di transito per raggiungere la torre di perforazione. Ci impieghiamo circa 40 minuti ad arrivare, e preventivati altri 40 minuti per il ritorno ed una sosta di altri 30 per caricare le carote e ricevere informazioni necessarie su profondità, intervalli mancanti o osservazioni generiche, chiediamo alla sala operativa il permesso di lasciare la terraferma e di inoltrarci sulla banchisa, stimando il tempo di ritorno che, in caso di ritardo, farebbe scattare le ricerc

INCONTRO..

28-ottobre 2006 McMurdo Antarctica Sono trascorsi circa 25 giorni dall’arrivo a McMurdo e lo straordinario ambiente che circonda la base assume giorno dopo giorno parvenze di normalità, che mai avrei immaginato dopo aver poggiato i piedi sul ghiaccio. Alcuni imprevisti tecnici occorsi al Drill Site hanno imposto uno stop ai lavori, facendo accantonare per qualche momento l’aspetto lavorativo della missione e rendendo possibile l’utilizzo del tempo libero per soddisfare le curiosità di cui la natura è intensamente intrisa. Durante un’osservazione mediante cannocchiale della banchisa stagionale, cioè del ghiaccio marino destinato a frantumarsi entro breve tempo, ho avvistato una foca poco lontano dalla base. Ero solo, gli altri italiani miei compagni, sicuramente interessati all’evento, erano dispersi per la base e ricercarli avrebbe comportato un’eccessiva perdita di tempo. Una foca sul ghiaccio è cattivo presagio, un sintomo di “cattiva salute” della copertura: indica infatti la

LA TORRE

27 ottobre 2006 Mc Murdo, Antarctica Ore 9.30 di una giornata cupa dal cielo grigio, i capi riuniscono tutti i membri di ANDRILL per confermate la notizia che già da giorni aleggiava tra i laboratori ancora in allestimento…le prime carote di sedimento sono state estratte, questa sera arriveranno alla base. Dopo molti giorni di incertezza si diffondono entusiasmo ed ottimismo. Il team di curator si prepara a prelevare presso il Drill Site i preziosi campioni. Carota, è un termine generico che indica un cilindro di sedimento più o meno coeso o litificato che viene estratto mediante differenti tecniche da un sito di perforazione. Le prime carote di ANDRILL, sondaggi superficiali del fondo marino, servono per studi biochimici, biologici e sedimentologici. Il team dei Curator è un gruppo di persone che congiungono il lavoro dei logisti, che operano in cantiere (drill site), con quello degli scienziati e dei ricercatori che attendono i campioni nei laboratori. E’ un lavoro di estrema im

OMBRE LUNGHE…

16 Ottobre 2006. Mc Murdo, Antarctica Ore 18.00 locali, il portellone del C17 della U.S AIR FORCE si apre inondando il buio ventre dell’aeromobile di una luce bianca e intensa, penetrante, che non lascia dubbi sullo scenario che ancora si deve presentare. A bordo, i circa 100 ricercatori, logisti e militari provenienti da diverse parti del mondo, con la propria divisa identificativa di ruolo e nazionalità, si preparano a scendere. Il calore e gli intensi colori della primavera neozelandese sono ormai soltanto un lontano ricordo. Sei ore di volo e tutto è profondamente cambiato, l’Antartide è qualcosa di unico, nessuno scenario mondiale può vagamente assomigliare a tutto questo. E’ il mio turno. Maschera scura contro i raggi UV, tuta tecnica rossa antivento del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide, scarponi da -70 gradi, guanti in goretex ad alta tenuta, sembravano un abbigliamento ridicolo alla partenza a causa del clima primaverile della Nuova Zelanda. Ora trentaquattro g