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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

DOVE NON VIEN MAI SERA...

...è il romanzo di vita rurale di Gianni Tortini, il Maestro di San Daniele Po. Leggendo questo libro ci si infanga le scarpe. Si respira il freddo umido della nebbia golenale. Si sentono gli sbuffi delle narici irrorate di sangue bollente dei cavalli da tiro. Si immaginano le schiene piegate e sudate dei contadini con le maniche delle camicie avvolte sopra il gomito. Si sente la “macchina da battere” che non si ferma finché non si ha finito, tra la pula svolazzante e la polvere che intona di seppia le immagini rendendole antica vita rurale indelebile nelle menti degli abitanti della pianura.  “Il tuo cane non è marrone, è rosso terra di Siena...”. Così mi incuriosì Elvino Montagna mentre mi facevo trascinare da Furia, il setter irlandese compagno di caccia di mio padre. Io troppo piccolo, con le ginocchia perennemente incrostate, conobbi così il “Pittore rurale”, l’uomo capace di dare immagine concreta ai racconti di Tortini. Mi piaceva disegnare, ma non avevo tempo da perd

IL CRANIO DI STEPHANORHINUS KIRCHBERGENSIS (JAGER, 1939) DI SPINADESCO (CREMONA, LOMBARDIA, ITALIA)

The skull of Stephanorhinus kirchbergensis (Jäger, 1839) (Mammalia, Rhinocerotidae) from Spinadesco (Cremona, Lombardia, Northern Italy): morphological analyses and taxonomical remarks – An opportunity for revising the three other skulls from the Po Valley.  Persico D., Billia E.M.E., Ravara S., Sala B. http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S027737911400482X An extraordinary well-preserved fossil rhinoceros skull was accidentally discovered in June 2013 on the alluvial bar of Spinadesco (Cremona, Northern Italy), on the right bank of the Po river downstream from its confluence with the Adda river on territory of Spinadesco (Fig. 1). The area, which is well-known for its numerous palaeontological quaternary discoveries, is composed of a long crescent-shaped meander bar (about 3 km), located along the northern side of Isola Serafini, just upstream from the confluence with the Adda river, towards the south-east, where the Po meets an artificial channel

METEORITI CON CONDRULE: CONDRITI

Una meteorite è un corpo di natura non artificiale ed extraterrestre, che rappresenta il risultato dell’ablazione atmosferica (processo di rimozione di materiale dalla superficie di un oggetto mediante processi di vaporizzazione ed erosione) di un meteoroide, un frammento roccioso o metallico di dimensioni variabili, con una massa compresa tra 10-9 e 107 kg, entrato in collisione con la Terra. Quando i meteoroidi entrano nell’atmosfera terrestre si riscaldano fino ad emettere luce, formando una scia luminosa. Il riscaldamento è prodotto dall’attrito e dalla fortissima compressione dell’aria di fronte al meteorite (l’aria si riscalda e a sua volta essa riscalda il meteorite). Quest’aumento di temperatura sulla parte esterna del meteorite (temperature variabili dai 2000 ai 3000 °C) genera una crosta di fusione, con una parte vetrosa esterna, comunemente scura e alquanto sottile, al di sotto della quale normalmente non si evidenzia alcuna alterazione. La crosta di fusione è dovuta all

SEPTARIE

Moeraki Boulders  (Nuova Zelanda) (http://ronorenstein.blogspot.it/2012/02/new-zealand-boulders-and-birds.html) Le septarie sono strutture sedimentaria secondarie rappresentate da concrezioni o noduli di forma subglobosa e dimensioni variabili da pochi centimetri a oltre un metro di diametro. Sono caratterizzate da vene e fessure concentriche, talvolta radiali, spesso con cavità centrali cristallizzate. I minerali che vi si rinvengono sono essenzialmente calcite e barite, più raramente gesso, quarzo, marcasite, limonite, vivianite, ossidi di Manganese. Sono spesso fluorescenti. In Italia si rinvengono ad esempio nell’Appennino centrale, sia sul versante emiliano che, in minor misura, su quello toscano (Tealdi, 1991). Moeraki Boulders  (Nuova Zelanda) La genesi delle septarie è ancora dibattuta. Essendo concrezioni sedimentarie è indubbio che si generino per deposizione di sedimento intorno ad un nucleo. L’ambiente di sedimentazione dovrebbe essere equiparato ad un ba