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Visualizzazione dei post da 2016

DARWIN DAY 2017 - LE INNUMEREVOLI FACCE DELLA TEORIA

Il Darwin Day 2017 del Museo Paleoantropologico del Po di San Daniele Po sarà una conferenza all'insegna della multidisciplinarità.  La Teoria dell'evoluzione per selezione naturale sarà il tema centrale della conferenza che vedrà relatori come Giuseppe Fusco, biologo evoluzionista dell'Università di Padova, Dawid Adam Iurino, paleontologo de la Sapienza di Roma, Donato Grasso, zoologo dell'Università di Parma e Giulio Sandini, docente di robotica e Direttore del Dipartimento di Robotica dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, descrivere, attraverso personali presentazioni, alcune delle innumerevoli facce attraverso le quali si manifesta la teoria. Come si è evoluta nel tempo la teoria di Darwin? Che ruolo hanno assunto le nuove tecnologie di indagine paleontologica nello studio dell'evoluzione? Superorganismi: quando l'unione, come negli insetti, fa la forza? Che ruolo ha l'evoluzione biologica nell'avanzamento del progresso tecno

PALEONTOLOGIA URBANA NEL CENTRO DI CREMONA

La Paleontologia urbana è una sorta di ricerca paleontologica nei centri abitati. Storicamente, ma non solo, gli edifici sono stati costruiti impiegando materiali lapidei di pregio caratterizzati dalla loro colorazione, dalla duttilità di lavorazione, dalle caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici e da altre peculiarità proprie delle rocce, molto utili per ricavarne caratteristiche di esclusività degli edifici. E' proprio grazie all'impiego delle rocce come materiali edili ed elementi architettonici, che l'attento osservatore può imbattersi, passeggiando in città,  in resti fossili incastonati nei monumenti, nelle pareti di un palazzo o nel pavimento di un portico. Il file pdf che viene qui di seguito messo a disposizione serve proprio a questo, a guidare gli appassionati che vogliono cimentarsi in una piccola e divertente ricerca paleontologica a Cremona (ma in futuro chissà quali altri centri abitati potranno essere "paleo" descritti). Bast

CACCIA (fotografica) DI CERVI PRESSO VAL GRANDE, PASSO DELLO STELVIO (BS)

A volte val la pena guardare dietro l'angolo per scoprire di avere l'opportunità di fare eccezionali esperienze naturalistiche. E' il caso della Val Grande, sopra Vezza d'Oglio (BS) nel Parco dello Stelvio.  A poche ore da Cremona, su per la Val Camonica, è possibile partecipare ad escursioni ben organizzate dalla Proloco e dalla Casa del Parco alla scoperta di un patrimonio naturalistico italiano di eccezionale pregio. Qualche ora di cammino, per nulla faticoso, per addentrarsi nella stretta e lunga Val Grande.  In settembre e ottobre, questa valle, ad alta concentrazione di capi di cervo elafo, offre una splendida opportunità per appassionati e famiglie di vedere e conoscere i cervi sotto la sapiente guida di esperti di montagna e di fauna alpina. Tappe lungo il sentiero, non appena si dirada il bosco, consentono di udire i bramiti dei maschi pronti per sfidarsi a duello alla conquista di arem di femmine. Gli avvistamenti, abbastanza semplici, diventano più

LA IENA DI ASMARA

(Racconto) (fatti cose o persone sono puramente casuali)   Correva l’anno 1965. O forse era la fine del ‘64 quando la grande   iena venne abbattuta con un unico, deciso, colpo al cuore. Fu un tiro di precisione millimetrica da morte istantanea. Uno di quegli spari eccezionali che valgono il lauto compenso a un cacciatore e che sono indispensabili al tassidermista per ridare sembianze di vita a un animale impagliato.   Nessuno ricorda il nome di quel cacciatore. Ma quando egli si presentò in via Imperatore Johannes, presso la casa del tassidermista di Asmara, fu il consueto abbigliamento da safari a marcarlo nelle memorie.   Ancora oggi si ricorda quello stravagante imprenditore milanese in fuga dal caos della metropoli lombarda, migrato per esercitare l’hobby di tutta una vita: la caccia grossa in Eritrea. Un europeo senza scrupoli, dedito al denaro in maniera sfacciata. Un machiavellico piccolo industriale lombardo, stanco di rampare con fatica di fabbrica, che trovò nel

TAVOLETTA DEL DILUVIO

La storia biblica di Noè è parte della nostra cultura. Ma la storia del diluvio è assai più antica della Bibbia, e appartiene a molte altre società. Tale George Smith, circa 140 anni fa, prese l'abitudine di visitare, in pausa pranzo, il British Museum, scoprendo in se stesso una vera passione per le tavolette d'argilla incise con scrittura cuneiforme. 130.000 tavolette erano conservate presso il museo e Smith si mise a studiarle ed interpretarle, divenendo, in breve tempo, uno dei maggiori conoscitori dell'epoca di cultura mesopotamica e scrittura cuneiforme. Nel 1872, un pezzo in particolare destò l'interesse di Smith. Si trattava di un frammento di argilla di circa 15 cm, completamente inciso di caratteri cuneiformi secondo una disposizione su due colonne. La tavola, probabilmente rettangolare in origine, mancava di alcune parti ma quando George cominciò a carpirne il significato, questo frammento scosse le fondamenta di una delle più conosciute storie dell&