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Visualizzazione dei post da dicembre, 2010

Toccata e fuga al Museo di Storia Naturale di Verona...

... al quale siamo andati, con un'intera commissione di studio, per cercare spunti espositivi da utilizzare nella riqualifica del Museo di San Daniele Po. Il Museo di Verona è costituito da una collezione ricchissima, variegata, contraddistinta da eccellenti esemplari amalgamati nella norma espositiva scientifica. Un percorso espositivo obbligato che, dal passato eocenico di Bolca, attraversa sezioni di mineralogia, zoologia, evoluzione, biodiversità ed entomologia, passando attraverso un gabinetto naturalistico, fossili di mammiferi quaternari fino alla preistoria della bassa lessinia. Una sezione quest’ultima, a dir vero, ingiustamente trascurata. Certamente il Museo di Verona rappresenta un excursus naturalistico coinvolgente palesemente trasversale rispetto alle tempistiche di intervento museografico. Dalla “cattedrale di Bolca” in cui la straordinaria quantità di esemplari e la smisurata varietà di specie fossili lasciano il visitatore avvolto a meditare sull’immane catastrofe

Ritornare dall'Antartide e ritrovarsi Neanderthal

è, questo mio libro, un'idea nata all'improvviso, come una fiammella scatenata da braci che latenti sono rimaste molto tempo quiete sotto la cenere. Due missioni scientifiche in Antartide, il naturalista che indaga e che scopre l'ambiente polare per circa 6 mesi e poi il ritorno, nel caos della nostra società, dopo costrizioni estreme e l'acquisizione di nuove abitudini. Il ritorno alla normalità caratterizzato da una fuga continua, ogni news un nuovo problema; riorganizzare la vita? Uno stress dal quale fuggire, il cellulare come una pistola pronta a sparare ad ogni squillo. Perchè tutto questo? Pechè l'Antartide è unico. Il silenzio e gli spazi infiniti insegnano ad ascoltare i ritmi della natura: il sole che oscilla all'orizzonte, il ghiaccio che si fonde per qualche ora e poi risolidifica, i pinguini che arrivano a dicembre, lo skua che atterra in base all'ora di pranzo. Si impara ad ascoltare la natura e si comprende di esserne intima parte. Lo skua arr

PIOGGIA DI SASSI

Provare ad immaginare di volgere gli occhi al cielo e di vedere una "stella cadente". Dopo aver espresso il desiderio, provate a ragionare su che cosa sia, da dove arriva e dove potrebbe ess ere andata a finire. Spesso, i corpi che entrano nella nostra atmosfera perchè attratti dal campo gravitazionale terrestre, specialmente i più piccoli, non riescono a raggiungere il suolo perchè "bruciati" dalla nostra atmosfera. E di loro non rimane traccia? Rimane. Rimangono milioni di tracce che in minuscoli frammenti cadono continuamente come un'invisibile nevicata sopra le nostre teste. Queste "tracce" vengono chiamate MICROMETEORITI. Ne volete una prova? Cerchiamole ragionando. Le meteoriti sono principalmente ferrose, quindi un ottimo strumento per recuperarle potrebbe essere un magnete. Ora, si potrebbe andare in giro tutto il giorno tentando con la nostra calamita, oppure pensare a luoghi dove questi microcorpi potrebbero concentrarsi, individuando nei po