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LA SECCA DEL 2015



L'estate che sta per compiersi è certamente una delle più calde e secche che memoria d'uomo possa ricordare. Si susseguono sui media informazioni allarmanti sulla aggravante penuria di acqua in Pianura padana.
Articoli meteorologici rilevano anomali innalzamenti di temperatura del mare Mediterraneo che certamente avranno effetti sia nel breve sia nel lungo periodo.
Il Po sta attraversando un periodo di magra storico, caratterizzato dalla riduzione record di portata e dalla conseguente formazione di secche lungo tutto il suo corso. Le barre fluviali, sempre più estese, ricordano vagamente, per temperatura e dimensioni, piccoli deserti sparsi intorno ad un esile canale nella secca e sofferente pianura. Sembra, la golena, una piccola porzione di savana africana.
La primavera quest'anno è già ricordata per l'incredibile abbondanza di lucciole, mentre l'estate per l'esplosione della popolazione di tafani frequenti e fastidiosi sia in golena sia nei territori limitrofi.
La magra fluviale contribuisce ad esporre ingenti quantità di rifiuti, tollerati finché nascosti dalle acque del grande fiume, ma ipocritamente additati come scandalo non appena le coperta del Po si ritira esponendoli.
Si parla tanto, in questi giorni, di rilancio fluviale ma si devono prima fare i conti con vecchie infrastrutture rese obsolete dal tempo e dall'evoluzione del fiume, da un inquinamento giunto a livelli intollerabili (specialmente in penuria d'acqua) e dalla mancanza cronica di finanziamenti mirati e spesi con programmazione e parsimonia per opere di qualità.
In tutto questo scenario, la magra del 2015 sta contribuendo ad incrementare il numero di ritrovamenti paleontologici che andranno ad arricchire collezioni museali, memorie di antichi tempi caratterizzati da alternanze climatiche che ancor oggi si ripropongono. Seppur notevolmente accelerate dall'impatto antropico. 


Rari resti di elefante sono emersi nei giorni scorsi dal fiume, chissà se il clima spingerà di nuovo simili mammiferi a migrare in Europa...

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