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CIRNECO DELL'ETNA, Canis lupus familiaris

Questo post, un po’ anomalo per l’anello mancante, trova spunto in alcune riflessioni paleontologiche derivate da ritrovamenti di fossili di Canis lupus familiaris (Linnaeus, 1758) nei sedimenti alluvionali del Po e da un esemplare femmina di Cirneco da poco divenuto membro di famiglia.
Un breve contributo che nasce dalla curiosità di saperne di più su di una razza arcaica di Canis lupus (Linnaeus, 1758) sia a riguardo della sua storia, sia della morfologia generale che parrebbe frutto di una selezione naturale poi rimarcata, secondo standard ben precisi, dalla manipolazione selettiva umana.


Le origini della razza del Cirneco dell'Etna troverebbero le proprie radici in Sicilia, dove i più la considerano razza endemica. Questo endemismo però vale solo per tempi storici recenti poiché l’origine di questi cani da caccia sarebbe fatta risalire ad antenati allevati in età faraonica nella valle del Nilo e diffusi poi in Sicilia e nel bacino del Mediterraneo dai Fenici e dai Cretesi.


La Sicilia era parte della Magna Grecia e la conferma della presenza del Cirneco deriva soprattutto dalle immagini riportate sulle monete rinvenute sull'isola e risalenti al VI – III secolo a.C.. Monete come la Didracma Sicula di Segesta e monete Greche testimoniano come le origini del Cirneco risalgono almeno al 1000 a.C.

L’antico “endemismo” siciliano trova conferma ancora oggi nella distribuzione dei numerosi allevamenti italiani con il massimo numero proprio sull’isola.
La razza del Cirneco dell'Etna, quasi a rischio di estinzione, inizia ufficialmente nell’anno 1939, quando viene riconosciuta dall'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI). L'appellativo "dell'Etna" è riferito alla capacità, del tutto peculiare della razza, di spostarsi con estrema agilità e velocità sulle pietraie laviche tipiche delle pendici del vulcano più alto e attivo del bacino mediterraneo, resistendo al clima torrido, all'asprezza del terreno e alle insidie della vegetazione fitta e spinosa delle aree limitrofe dell'isola.
Il Cirneco dell’Etna è un cane da caccia, abile in special modo con perlustrazioni e inseguimento per la cattura del coniglio selvatico. Esso è classificato nel Gruppo 5 cioè dei cani da caccia di tipo primitivo. Il suo aspetto generale è quello di un cane di media taglia dalle forme eleganti e slanciate, poco ingombrante ma robusto e resistente. La conformazione è quella del subdolicomorfo costruito leggermente, forma stretta e allungata, con tronco che sta nel quadrato e con pelo fine.
Il mantello è costituito da pelo raso sulla testa, sulle orecchie e sugli arti, semilungo (cm 3 circa) ma ben liscio ed aderente alla cute sul tronco e sulla coda con tessitura vitrea. Il colore è fulvo unicolore più o meno intenso o diluito oppure fulvo e bianco nelle sue gradazioni (lista bianca in testa, lista bianca al petto, piedi bianchi, punta della coda bianca, ventre bianco), (meno apprezzato il collare bianco); ammesso il manto fulvo frammisto di peli più chiari e più scuri.
Il Cirneco si muove con particolare andatura al galoppo anche con tempi di trotto.
Le proporzioni, divenute standard con l’istituzione ufficiale della razza sono: lunghezza del tronco uguale all'altezza al garrese (costruzione quadrata); altezza del torace leggermente inferiore all'altezza dal gomito a terra; rapporto tra la lunghezza della canna nasale e la lunghezza totale della testa; la canna nasale non raggiunge la metà della lunghezza totale della testa (il muso sta al cranio come 8 a 10, ma sono maggiormente apprezzati i soggetti il cui muso raggiunge la lunghezza del cranio).
È un cane da caccia al coniglio selvatico, dotato di grande temperamento ma anche dolce ed affettuoso.

Emma con Leyla 

Reference
http://www.cirneco.dog/index.html
http://www.enci.it/libro-genealogico/razze/cirneco-dell-etna
Domenico Tricomi, 1998. Cirneco dell'Etna. Edizioni Cinque, Pp. 128.

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