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In memoria di S. Hawking


(Stephen Hawking, Oxford8 gennaio 1942 – Cambridge14 marzo 2018)


Ho comprato questo libro solo poco tempo fa. E l'ho letto d'un fiato.
L'ho comprato perché l'introduzione è stata scritta da Carl Sagan, di cui in passato ho letto tutto, che per me è garanzia di profonda conoscenza scientifica, filosofica e culturale.
Scrive Sagan nell'introduzione: Nella primavera del 1974, un paio di anni prima che il veicolo Viking scendesse su Marte, ero in Inghilterra a un convegno patrocinato dalla Royal Society di Londra per investigare il problema di come si potessero ricercare forme di vita extraterrestri. Durante una pausa per il caffè, avendo notato che una manifestazione molto maggiore si teneva in una sala adiacente, vi entrai spinto dalla curiosità. Mi resi subito conto che stavo assistendo a un antico rito, l'investitura di nuovi membri della Royal Society, una fra le più antiche società culturali di tutto il mondo. In prima fila un giovane seduto su una sedia a rotelle stava scrivendo il suo nome, con grande lentezza, in un libro che recava in una delle prime pagine la firma di Isaac Newton. Quando infine la cerimonia finì, ci fu un'ovazione commovente. Stephen Hawking era già una leggenda allora".

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