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PRIMI DATI SCIENTIFICI SULLA DIETA E IL PALEOAMBIENTE DEL RINOCERONTE DI MERCK



Nel luglio 2013, Ennio Mondoni ritrovò, su una spiaggia del Po nei pressi di Spinadesco (Cremona, Lombardia, Italia settentrionale), il più grande cranio fossile di rinoceronte di Merck dell’Europa occidentale. Donato al Museo Paleoantropologico del Po, il prezioso fossile è stato studiato paleontologicamente e confrontato con altri fossili di rinoceronte rinvenuti nel Po e nel Torrente Stirone (Persico et al., 2015).

A seguito dell’analisi paleontologica del cranio di Stephanorhinus kirchbergensis (Jäger, 1839) furono rinvenuti resti vegetali carbonificati all’interno delle fossette dentali. Erano probabilmente resti di pasto carbonificati.

Su questi resti di torba sono state condotte analisi polliniche al fine di ipotizzare la possibile dieta / alimentazione nonché le relative condizioni di vita di S. kirchbergensis in Pianura Padana.

Le analisi palinologiche hanno rivelato che il materiale è costituito da torba contenente 496 tipi di pollini e spore. Questo associazione palinologica ha permesso di ipotizzare che l’esemplare di S. kirchbergensis visse in periodi interglaciali in un lasso di tempo compreso tra il MIS 19 – MIS 5 (tardo Pleistocene medio). L’associazione pollinica ha indicato un paleoambiente costituito da una vasta pianura alluvionale erbosa sormontata da foreste mesofile dominate da faggi e olmi.

Il clima, quindi, era moderatamente umido. Il rinoceronte di Spinadesco probabilmente consumava ramoscelli di olivello spinoso (Hippophae rhamnoides L.) e arbusti di Rosaceae e Asteraceae.

Inoltre, il momento più probabile della sua morte e la sua relativa sepoltura è stato in primavera o in estate in coincidenza con il periodo di fioritura dell'olivello.

Fino ad ora, poiché sono stati trovati pochi resti di S. kirchbergensis in un numero relativamente limitato di località sulla vasta massa terrestre eurasiatica, la specie fossile è ancora considerata rara. Nella maggior parte dei casi non sono disponibili dati cronografici o biostratigrafici. Il cranio di S. kirchbergensis di Spinadesco rappresenta uno di questi casi.

 

 

Questa scoperta, apre scenari importanti e finora sconosciuti su di una specie di straordinaria che abitò l'eurasia nel quaternario.

Per la Pianura Padana è certamente un tassello in più che si aggiunge alla storia evolutiva del territorio.


Elena M.Burkanova, Emmanuel M.E. Billia, Davide Persico, 2020. Stephanorhinus kirchbergensis (Jäger, 1839) (Mammalia, Rhinocerotidae) from the Po valley (Lombardia, Northern Italy): Possible diet/nutrition and living conditions. Quaternary International. https://doi.org/10.1016/j.quaint.2020.07.031


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