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EVOLUZIONE TECNOLOGICA

Gli artefatti tecnologici e le modificazioni apportate all’ambiente esterno sono tipici del pattern adattivo umano. Gli esseri umani sono gli unici animali che basano in buona parte il loro adattamento all’ambiente su un una modifica di tale ambiente per renderlo il più adatto possibile a sé stessi, piuttosto che su una modifica di sé stessi per diventare più adatti all’ambiente così com’è. Allo stesso modo del linguaggio, anche gli artefatti tecnologici hanno un doppio rapporto con la trasmissione culturale. Essi sono infatti trasmessi culturalmente ed al tempo stesso fanno da tramite nell’ambito della trasmissione culturale di idee e modi di comportarsi. Grazie alla tecnologia viene meno il vincolo di stare fisicamente vicini ad un maestro per poter apprendere: il maestro può essere sostituito da un libro, da un computer o da un altro dei cosiddetti “artefatti cognitivi”. [da: Domenico Parisi, “La mente. Nuovi modelli della Vita Artificiale” (Il Mulino, 1999).

L’evoluzione tecnologica rappresenta un miglioramento di tecnologie, materiali, strutture, tipologie ecc. Un oggetto tecnologico quindi non è semplicemente frutto del suo tempo, ma il risultato di anni di evoluzione artificiale consistenti nei cambiamenti migliorativi degli aspetti che compongono l’oggetto. Dall’efficienza disarmante di una semplice punta levalloisiana, ci troviamo oggi di fronte a microcircuiti complessi in grado di trasferire informazioni. Questi cambiamenti succedutisi nel tempo hanno avuto come risultato i moderni mezzi tecnologici ai quali risultano connessi, in modo tanto più flebile quanto maggiore è il tempo che li separa da essi, gli antichi artefatti preistorici, dal semplice chopper alla complessa punta di freccia. Ne deriva da osservazioni superficiali un incremento della complessità degli oggetti costruiti in relazione al tempo, dalla preistoria fino ai giorni nostri in una complessità apparente che non tiene conto dell’aspetto socio culturale d’appartenenza dei costruttori. Ne consegue l’idea comune che qualunque Homo sapiens sapiens moderno sia in grado di cimentarsi con attrezzi “primitivi” allo scopo di ottenere facilmente “manufatti semplici in quanto antichi”. Nulla di più errato.
Evoluzione tecnologica come somma di cambiamenti migliorativi registrati fedelmente negli oggetti moderni, ma anche complesso processo cognitivo, culturale e sociale che si perde al passaggio delle generazioni con conseguente perdita delle metodologie volte a raggiungere lo scopo. Una riflessione quest’ultima che mi accingo a sottoporre al giudizio della rete, che è prepotentemente emersa dopo la faticosa costruzione (grazie alle tecnologie moderne) di preistorici percussori in osso di cervo da impiegare come utensili per la produzione di manufatti in pietra scheggiata.
L’utilizzo corretto di questi manufatti nel raggiungere lo scopo finale è paragonabile al riconoscimento di un sentiero percorso bendato molti anni addietro...

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