(...) È un centro ricerca paleontologica olandese con annessa sezione
espositiva.
Frutto di un lavoro di ricerca secolare, Naturalis è il risultato di una evoluzione mediante il raggruppamento di diversi musei naturalistici e
paleontologici. Situato in un edificio di nuova costruzione, si trova nel
quartiere di biotecnologie di Leiden, non lontano da industrie farmaceutiche,
dal progetto Airbus, dalla NASA e dalla nuova facoltà di archeologia.
Naturalis è un centro di ricerca d’eccellenza che affianca,
alla più grande collezione di mammiferi fossili quaternari, conservati in un
adiacente grattacielo creato ad hoc, un settore museale espositivo estremamente
moderno e accessibile.
Parte dei laboratori di ricerca sono collocati in una sezione visitabile e usufruibile dove non solo è possibile approcciarsi agli strumenti di ricerca, ma è anche possibile vedere ricercatori all'opera su microscopi, collezioni e terminali collegati ai database del Centro.
La sezione espositiva è innovativa e moderna.
All'ingresso del museo il visitatore è accolto in un breve
corridoio aperto nella hall centrale, ed accompagnato attraverso un breve percorso fino al
centro della sala espositiva. Qui, su di una scrivania da laboratorio, è collocata una ampolla
illuminata da periodiche scariche elettriche, collegata con cateteri ad altri contenitori. In essa si crea, riproducendo l'esperimento di Miller, il brodo primordiale dal quale ebbero origine le prime molecole organiche capaci poi di evolvere
generando la vita.
Ci si accorge, sollevata la testa dell’interessante
esperimento, di trovarsi al centro di un percorso a spirale, nei giri di spira del quale, tra fossili originali si percorrono le tappe dell'evoluzione biologica nelle varie ere geologiche, dagli albori al Quaternario.
Da Miller alle prime
cellule fossili, le stromatoliti, per poi passare attraverso l’Era primaria
alla secondaria, il Mesozoico, con imponenti ricostruzioni di dinosauri che
addirittura prevaricano nel secondo piano del museo, quello biologico.
Il criterio espositivo, apparentemente complicato
all’inizio, si manifesta gradualmente percorrendo la spirale orizzontale della
vita.
Passo dopo passo, ci si ritrova, guardando il soffitto, in un intrico di
tubi orizzontali e colonne che, dipartendosi dal medesimo centro, oltrepassano
il soffitto del primo piano congiungendosi a forme di vita attuali. In
orizzontale si percorre il tempo, in verticale si comprende la filogenesi dei
viventi. E' una piacevole rivelazione per gli appassionati che, visitando il museo si ritrovano immersi nei tempi geologici e partecipi dell'albero filogenetico. Questo metodo
espositivo fa del Naturalis uno dei più moderni ed innovativi musei mai visitati
finora.
Pur non essendo estremamente grande, l’area espositiva è ben accessibile, ricca di reperti originali, integrata alla tecnologia ma senza eccessi. Essa è collocata in un edificio moderno, fatto di acciaio, vetro e legno che ricorda molto da vicino, in particolare nelle finiture e nelle trasparenze, il MUSE di Trento, ma con la sostanziale differenza che in questo caso il palazzo è stato creato per le collezioni di reperti e non viceversa.
Le trasparenze e le strutture del moderno edificio, messe in secondo piano dalle collezioni, tendono gradualmente a scomparire man mano che il visitatore si addentra indirizzato su fossili notevoli, diorami, spiegazioni, indicazioni e curiosità.
Il vero tesoro del Naturalis però sono la ricerca e la conservazione dei reperti. Una torre altissima contiene la più grande collezione di mammiferi fossili del Mondo, per gran parte provenienti dal Doggerland, l’immensa pianura glaciale che si estendeva al posto dell’attuale Mare del nord, dalla Manica alla Gran Bretagna, fino alla Svezia, la Norvegia, la Danimarca, l’Olanda e la Germania.
I fossili sono stati e vengono tuttora recuperati mediante le
reti a strascico per la pesca di pesci da fondale. Sui pescherecci arrivati in porto è infatti è
possibile, ogni giorno, ritrovare per pochi soldi, ossa fossili di mammuth,
megacero, rinoceronte, iena, orso ecc.
Anche le spiagge offrono importanti spunti di ritrovamento
grazie al trasporto del moto ondoso, ma soprattutto al materiale che le
costituisce. Si tratta infatti, per la maggior parte, di spiagge artificiali
costruite con tanto di dune di retro spiaggia inerbate, di sedimenti dragati dal
mare, contenenti già di per sé abbondanti quantità di fossili che piogge e moto
ondoso contribuiranno a scoprire per la gioia dei cercatori.
Testimonianza dell’abbondanza paleontologica è la facilità
con la quale si rinvengono i reperti. Una rapida visita di due ore, ad esempio,
ha portato al ritrovamento di ossa e frammenti di zanne di Mammut.
Per l'appassionato e il ricercatore di Paleontologia del Quaternario, una visita al Naturalis e ai luoghi di origine dei fossili è una tappa obbligata da compiere almeno una volta nella vita.
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