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STORIE NATURALI


Ecco qua, ci sono ricascato, ne ho scritto un altro, ma la passione per la natura, il mio Paese, la mia gente, il mio Grande Fiume, è irrefrenabile e scriverne mi da gioia e soddisfazione.
Storie Naturali è una raccolta di racconti/saggi scientifici. Un mix di ricordi, testimonianze, eventi e pretesti per spiegare casi naturalistici, cambiamenti della pianura e della sua fauna. Si tratta di dieci brani descrittivi di veri accadimenti, secondo uno stile che ripercorre il metodo saggistico di Gould e la narrazione ironica ma naturalisticamente dettagliata di Gerard Durrell. A questi si aggiunge un cammeo, il dialogo postumo tra un caro amico, a cui il libro è dedicato, e me stesso. Proprio come avveniva quando mi chiedeva di vegliare sulle canne mentre risaliva la sponda per bere un buon bicchiere di vino rosso.
In questo libro si parla di persone viventi o vissute nella Bassa Pianura, dei loro racconti, dei loro insegnamenti, della saggezza popolare che trasuda da questa mia terra apparentemente appiattita e monotona intorno ad un fiume ma ricca di suggestioni, misteri, credenze e cronaca.
I protagonisti sono le persone ma anche gli animali. C'è una tartaruga marina fuori luogo, caprioli che chiedono aiuto, lupi sotto un ponte, carpe in frega tra le erbe fiorite, siluri di dimensioni eclatanti, storioni ormai lontani ricordi, chiocciole in pigiama, gamberi killer, mantidi giganti e tartarughe sopravvissute all'alluvione del duemila.
E la gente? La gente è incredibile perché fa parte dell'ambiente naturale. C'è il Pescatore maestro di vita, c'è il Cineoperatore storico, il Pittore pazzo, il Maestro di scuola, l'esperto di canali d'irrigazione, il bambino immortalato con la preda, un Vicesindaco illuminato, il Presidente della Protezione Civile, un pescatore che spinge una carriola con una tartaruga marina, una signora che ritrova una foto di inestimabile valore.
E alla fine c'è un libro, il secondo di una serie che certamente aumenterà nei prossimi anni, che appena ritirato dall'editore è finito nelle mani della moglie di un caro amico che non c'è più e che, con le lacrime agli occhi, sue e mie, ringrazia dicendo di essere felice, così, Primo, non se lo dimenticheranno mai più.
Non so quali sentimenti susciterà questo volume. Se piacerà, se verrà criticato, se verrà anche cestinato. Quello che mi auguro è che animi discussioni, che alimenti il passaparola, che faccia esclamare "eccomi, ci sono dentro anch'io!". Che le immagini contenute possano diventare supporto indelebile di ricordi sbiaditi, che le parole possano ravvivarli, completarli, tramandarli. Che chi non lo possiede ancora, il libro, pretenda di trovarne una copia perché l'amico ce l'ha e dice che è un bel modo di parlare della Bassa. Che non è possibile che esista questa regione solo perché inondata dal fiume o seccata dall'estate. Questa regione esiste nella sua gente, persone schive che sollecitate amano raccontarsi, ascoltarsi, brindare insieme, guardare il fiume, temerlo, rispettarlo, consapevoli che le vite passano e scorrono come le sue acque, come un fluido totale che prima o poi troverà pace incontrando il mare.  


























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