di
Gilberto Polloni
Gilberto Polloni
Sostiene
Aristotele nelle Categorie che la
scienza è il contrario dell’ignoranza, affermazione che lo Stagirita ribadisce
con decisione anche in altri testi ma che non è poi così lapalissiana come
potrebbe sembrare a prima vista. Viviamo in un’epoca dominata dalla
comunicazione, nella quale l’informazione costituisce il ganglio centrale di
ogni attività umana. Mai come oggi la massima confuciana in base alla quale pensare senza aver studiato è pericoloso
sembra trovare quotidiano riscontro.
Malgrado ciò siamo
costretti a constatare che, contro ogni apparenza, il pensiero collettivo è
conformato, nella società a capitalismo avanzato, più a luoghi comuni e ad
approssimazioni di riletture teoriche che a precise consapevolezze scientifiche
e culturali. Ciò determina un gap informativo che genera una diffusa anomia
sociale, una sorta di disinteressato distacco da qualsiasi impegno che esuli
dalle banalità lavorative, per rifugiarsi semmai in abborracciate metafisiche
usa e getta.
Dunque c’è
bisogno di conoscenza che generi attività culturale e questo, ad una prima
lettura, appare l’intento della nuova opera di Davide Persico, “Storie da una scatola di sassi”, che
guida il lettore attraverso la lunghissima storia dell’uomo sulla terra. Ma ad
una seconda (e per gusto estremo, terza) lettura il libro appare come uno
scrigno contenente storie fantastiche (non di fantasia perché in realtà non ci
si scosta mai dalla realtà empirica scientifica) che aprono visioni su altre
storie, in un continuo gioco di scatole cinesi che rapisce il lettore
nell’incanto di scoperte che conducono ad ulteriori scoperte, a considerazioni
e, alla fine di tutto, a revisioni globali.
Ma, a ben
guardare, è proprio questo il dovere dello scienziato, quello di scostare il
velo, alzare il sipario sul mondo, sull’universo che non contengono misteri ma
reperti, indizi, prove di un’evoluzione che ci apparenta all’ameba, in un
ricreato continuum della biosfera. È di nuovo Aristotele che conferma questa
regola: lo stupore, lo stupore della scoperta è la base di ogni filosofia, che
non è vano parlare al vento, ma provare razionalmente chi siamo, donde veniamo
e dove andremo a finire.
Tutto questo è
proprio ciò che fa Davide Persico, non nuovo a simile esperienze editoriali,
sempre impegnato nella diffusione di una conoscenza che, se ben compresa, ci
permette di vivere meglio, al riparo dalle fantasie metafisiche e
trascendentali che addormentano la ragione. Aprendo il suo nuovo libro, si apre
una scatola che contiene, ben ordinati e catalogati, otto sassi, otto oggetti
di differente composizione chimica e natura fisica, che ci narrano la loro
storia, o meglio, attraverso la loro storia ci svelano dimensioni
interdisciplinari che dalla paleontologia ci accompagnano attraverso le stanze
contigue della biochimica, della genetica, dell’antropologia, dell’archeologia,
della geologia, della fisica, della bionica, della meteorologia, delle
neuroscienze e di altre discipline che costituiscono il complesso viluppo di
saperi scientifici tra loro interconnessi e che scoprono ogni giorno nuove
frontiere del sapere e della conoscenza.
L’abilità di
Davide Persico consiste nel riuscire a districarsi con consumata abilità
tecnica tra le varie ramificazioni del pensiero scientifico, evitando di
perdere il filo del discorso che invece rimane saldamente presente in ognuno
degli otto capitoli, descrivendo con linguaggio diretto, semplice e a volte
quasi colloquiale, concetti, regole e teorie derivati da varie discipline
scientifiche. Ma non si tratta di semplice divulgazione. Persico non è un
giornalista ma uno scienziato riconosciuto a livello internazionale e tanto
maggiore è il suo merito in quanto non è sempre facile esprimere concetti
complessi in termini accessibili a tutti. Questa attitudine è la riprova dell’articolata
cultura scientifica dell’autore che riesce a condensare una vastità di elementi
in una spremuta di saperi che si assorbe, dalla lettura delle pagine del libro,
come una iniezione di stimolante nettare filosofico, sempre per dirla con lo
Stagirita.
Storie da una scatola di sassi è in
pratica la storia del mondo, la storia dell’uomo, la storia naturale narrata in
una sorta di raccolta enciclopedica di dati, scoperte, teorie, fatti e reperti
scientifici, un libro che non si finisce mai di leggere, perché ogni pagina,
ogni frase, direi ogni parola contiene il germe di altri approfondimenti, di
nuove ricerche, lo stimolo per nuove aperture di interesse. Storie da una scatola di sassi è
un’opera che può essere letta partendo dalla sua metà, o dal fondo e andando a
ritroso: il risultato non cambia, stesso stupore, stesso entusiasmo e il
convincimento di trovarsi in presenza di un poema, perché la vera, forse unica,
poesia è quella descritta dalla natura e dalla vita quotidiana dell’uomo che ne
è l’espressione estrema.
Davide Persico
Storie da una scatola di sassi
P. 322, € 18,00
Edizioni Del Miglio, Persico
Dosimo 2012
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